Buonasera, ho una figlia di 16 anni che soffre della Sindrome dello Stretto Toracico, ha provato tanti fisioterapisti e osteopati ma ha ancora molti disturbi.
Mi potete aiutare?
È sempre molto bloccata, non riesce a girare bene il collo, fa fatica a portare lo zaino a scuola, a stare seduta in classe, gli vengono delle fitte più volte nell’arco della giornata...
Non so più che fare...
Gentilissima Raffaella,
Le cause possono essere molte e vanno capite con una valutazione approfondita. Penso che i tanti colleghi da cui ha portato sua figlia lo abbiano fatto. Sarebbe forse utile insegnare a sua figlia dei piccoli esercizi da fare da sola per "scaricarsi". Deve cercate di adottare tutte le strategie utili per preservarsi, zaino leggero, cambiare spesso posizione, valutare la posizione del computer, ecc
Forse potrebbe provare con feldenkrais (mi scuso non so se si scrive estreme te così) insegnerebbe a sua figlia a conoscere il suo corpo e a capire come tenersi in forma.
Se le fa piacere io sarò a Sarentino dal 8 al 15 febbraio. Senza impegno e gratuitamente sarei lieto di incontrarci per una valutazione.
Cordialità
Gentile signora ho delle domande:
1 quando ha manifestato i primi sintomi?
2 in concomitanza di quale evento, sia fisico che psicologico, sono apparsi i sintomi?
3 sta meglio la mattina o la sera?
4 le è stato insegnato ad USARE il corposo in altra modalità?
5 Cosa pensano i medici specialisti?
6 in che zona d’ Italia risiede?
Solo dopo aver risposto potrei formulare un consiglio. Grazie
Buongiorno,come lei già saprà la sindrome dello stretto toracico è molto complessa ed essendo una malattia congenita di difficile diagnosi.
Dal suo messaggio non so se abbia già provveduto a far eseguire a sua figlia esami diagnostici quali risonanza magnetica ed ecodoppler per poter capite quale sia l'origine del problema.
Posso comunque consigliarle un centro specializzato in questo che è l'humanitas Gavezzoni a Bergamo.
Ci chieda altre domande per qualsiasi perplessità.
Cordiali saluti .
Torino
La Dott.ssa Debora Bonandin offre consulenza di fisioterapia anche online
Buonasera.
Nei casi che ho trattato dopo accurata valutazione funzionale (cercando di capire quale sia la componente che determina gran parte del problema) ho eseguito terapia manuale (spesso accompagnata da applicazioni di diatermia) e mi sono fatto aiutare da altri specialisti (gnatologo per es.) per ridurre l'azione di altre componenti che potevano peggiorare la sintomatologia o diminuire gli effetti positivi del trattamento.Oltre ad un approccio di questo tipo riterrei fondamentale l'intervento di un fisioterapista specializzato in RPG (può mettersi in contatto con AIRPG) per fare un ottimo lavoro sulla postura.
Per la posizione seduta (che mi sembra di capire crei non pochi problemi) forse sarebbe opportuna una valutazione da parte di uno specialista che adoperi il metodo fix-sit.
Questi metodi aiutano notevolmente a mantenere nel tempo (gestendo il problema) i risultati ottenuti dal trattamento fisioterapico.
Come prima cosa bisogna vedere se la diagnosi di stretto toracico è corretta. Il termine "sindrome" significa solo complesso di sintomi, che possono essere provocati dalle cause più diverse.
Le terapie classiche prevedono la mobilizzazione e manipolazioni nella zona cervico-dorsale, massaggi ecc. Questo perchè l'area in esame risulta essere ipomobile, tuttavia, se la rigidità dipende principalmente da un segnale nervoso alterato, risulteranno più utili le tecniche di neuro-dinamica che liberano effettivamente i nervi da possibili "blocchi" e li fanno tornare a scorrere correttamente lungo i tessuti. Questo normalizza il segnale ed i sintomi. Un'altro ottimo approccio è l'utilizzo combinato con lo Scenar, un neuromodulatore che trova ottimi risultati in questo tipo di situazioni.
Ho risposto dando per scontato che la ragazza sia già stata sottoposta a visita medica e strumentale (Rx Risonanza, eco) che abbiano escluso possibili situazioni più gravi.
Una valutazione di persona risulta d'obbligo. Se interessata mi contatti al 347.1325955
Buona sera Raffaella, anticipando sempre che una risposta a distanza, senza poter vedere e valutare la ragazza, non può essere esaustiva. Comunque dato per scontato che sia una sofferenza legata alla sindrome dello stretto io personalmente andrei a valutare tutti i distretti che possono infastidire il percorso vasculo-nervoso...in special modo la parte del collo con i muscoli scaleni e poi la parte legata al piccolo e grande pettorale, ma anche coste e clavicola hanno ruoli fondamentali...immagino comunque che i professionisti contattati abbiano già valutato il tutto, ma un ulteriore possibilità potrebbe essere cercare un collega specializzato in Strain Counterstrain, tecnica osteopatica che affronta in maniera approfondita queste problematiche.
Un caro saluto.