Epicondilite - Gomito del tennista sintomi - Cause - Rimedi

Staff Fisioterapia Online

L’epicondilite - o “gomito del tennista” - è una sindrome localizzata sull’esterno del gomito, all’epicondilo laterale. Tale sindrome spesso si sviluppa a seguito di ripetuti microtraumi a livello dei muscoli estensori di polso e mano, specialmente riguardante i tendini di tali muscoli. È una tendinopatia inserzionale, in quanto tali microtraumi portano ad una degenerazione tendinea.


INDICE DELL’ARTICOLO

QUALI SONO I SINTOMI DEL GOMITO DEL TENNISTA
QUALI SONO LE CAUSE DEL GOMITO DEL TENNISTA
TRA I RIMEDI PIU’ EFFICACI PER IL GOMITO DEL TENNISTA: LA FISIOTERAPIA

Quali sono i sintomi del gomito del tennista?

Il principale sintomo del gomito del tennista risiede nella sensazione di dolore alla regione esterna del gomito. Tale dolore può anche diffondersi lungo l’avambraccio, manifestandosi sovente nei movimenti di estensione e supinazione. Di solito il dolore può essere avvertito tramite il compimento di gesti comuni quali stringere la mano, avvitare un bullone o girare una lampadina. Tale sensazione di dolore può essere accompagnata da un senso di debolezza legato a braccio ed avambraccio.

Altri sintomi legati all’epicondilite possono essere: rossore nella regione laterale del gomito, gonfiore più o meno esteso, calore alla palpazione, riduzione della funzionalità e dei movimenti dell’avambraccio. Tali sintomi si sviluppano in modo graduale, con una lieve sensazione di dolore destinata a svilupparsi lentamente nel corso di settimane e mesi.

Quali sono le cause del gomito del tennista?

Lo sviluppo del gomito del tennista è legato ad ipersollecitazioni muscolari ripetute. Per questo, in aggiunta ad una sindrome da ipersollecitazione, il compimento di attività inusuali per l’interessato può portare allo sviluppo di tale patologia. Tale sviluppo può essere legato ad attività lavorative o sportive, e per questo l’epicondilite viene spesso chiamata “gomito del tennista”.

Seppure l’epicondilite tenda a colpire più spesso coloro che praticano il tennis, anche altri sportivi possono essere interessati dall’insorgere di sintomi legati all’epicondilite. Tra questi, in particolare, schermidori e bodybuilders, a causa dello sforzo ripetuto da parte del gomito all’interno dei sopracitati sport. Inoltre, vi sono varie categorie di lavoratori che rischiano di sviluppare l’epicondilite a causa dei movimenti che interessano il gomito all’interno del loro lavoro, tra cui: camerieri, meccanici, barbieri e parrucchieri, idraulici e muratori, carpentieri e dattilografi, in quanto tali lavori manuali comportano movimenti di rotazione del polso o implicano il sollevamento di pesi, nonché situazioni che inducono microtraumi ripetitivi delle articolazioni del gomito e del polso.

Tra i rimedi più efficaci per il gomito del tennista: la fisioterapia

Se riconosci dei sintomi affini alla sintomatologia descritta, dovresti rivolgerti a un medico specializzato. L’approccio di cura da attuare è conservativo, come nel caso del tunnel carpale, e la fisioterapia è fondamentale nel processo riabilitativo del paziente.

Vi sono 3 fasi della riabilitazione nell’epicondilite: la prima fase (acuta), la seconda fase (subacuta), e la terza fase (finale).

Fase Acuta

La fase acuta del processo riabilitativo legato all’epicondilite consiste nel ridurre l’infiammazione e limitare il dolore a livello muscolare. Vi sono vari metodi consigliati per il trattamento dell’infiammazione e del dolore, tra cui:

- Riposo
- Crioterapia
- Trattamento farmacologico
Tecarterapia
- Massaggio Trasverso Profondo
Laserterapia
- Ultrasuoni
- Onde d’urto
- Ipertemia

In questa fase, è fondamentale evitare movimenti che possono causare dolore e sovraccarico dell’articolazione del gomito.

Fase Subacuta

La fase subacuta del processo riabilitativo prevede il potenziamento attivo nonché la ripresa dell’attività funzionale. Per i gruppi muscolari coinvolti vengono usati il potenziamento eccentrico ed il potenziamento concentrico. Verso la fine della seconda fase, può verificarsi la ripresa delle attività sotto sforzo, qualora esse non comportino dolore.

Fase Finale

La fase finale del processo riabilitativo prevede il ritorno all’attività sportiva agonistica o lavorativa precedentemente eseguita dall’interessato. Questo obiettivo viene raggiunto tramite l’uso degli esercizi di potenziamento e di resistenza. Il classico schema riabilitativo comprende esercizi di stiramento in flesso-estensione e rotazione del polso.

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