Gentile Sig. Giuseppe, contrariamente a ciò che si pensa, le linee guida in fisioterapia sono un po' più complesse e meno schematiche di quelle medico-farmacologiche.
Si, in linea di massima si dà priorità all'estensione, massaggio per tutto l'arto e particolare attenzione alle cicatrici, ma bisogna capire bene la situazione, assolutamente personale e le esigenze del paziente stesso. Avrà più bisogno del braccio in movimenti in flessione o estensione? Come rispondono i tessuti? L'intervento è uscito bene? si sono sviluppati cheloidi o accumuli ossei che possono limitare il movimento? Tantissime cose da considerare.
Personalmente io lavoro in questo modo:
1. Visione di referti ed indicazioni mediche (principalmente per le tempistiche che si aspetta il medico.
2. Valutazione. Se sono passati 15 giorni, valuterò gomito, intero braccio, spalla, rachide e postura.
3. Le prime sedute sono rivolte a schiena, collo, spalla e per ultimo braccio (massaggio, drenaggio, stretching posturale). Questo fa ripartire il metabolismo e sblocca eventuali stasi linfatiche. Spesso si ha un miglioramento del braccio solo con queste terapie.
4. Dalle successive, diminuisce e via via sparisce la terapia globale e mi concentro su gomito e braccio (articolazione, muscoli, cicatrici). in base ai suoi tessuti (più elastici o più fibrosi) si potrà lavorare in una sola direzione per seduta o entrambe.
5. Se il braccio è già flesso verso i 90° mi concentrerò più sull'estensione.
6. Salvo casi particolari, un buon recupero si avrà all'interno dei 60 giorni, ma poi bisognerà continuare ad esercitare il braccio (ginnastica in palestra o a casa) per stabilizzarlo. 6 mesi di tempo.
Buona fortuna