Osteoporosi - Sintomi - Come curarla

Staff Fisioterapia Online

L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico che rende le ossa fragili e più soggette a fratture anche per traumi più banali. Ciò avviene a causa della riduzione della densità minerale ossea e del deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Stando agli ultimi dati pubblicati l’osteoporosi è una malattia piuttosto diffusa: 5 milioni di pazienti soltanto in Italia di cui l’80% sono donne in post menopausa. Le conseguenze di questa malattia sono rilevanti: le fratture da osteoporosi comportano disabilità motorie complesse e mortalità. Ecco perché importante conoscere la malattia e sottoporsi a visite di controllo periodiche. Se è vero che si tratta di una malattia altamente invalidante è anche vero che circa il 77% degli italiani che segue una terapia specifica ha scongiurato il rischio di fratture (OsMed). Vediamo dunque cos’è nello specifico l’osteoporosi e quali sono attualmente le cure più valide.

Osteoporosi: la malattia delle ossa fragili

L’osteoporosi è una malattia del metabolismo dell’osso. Al contrario di quel che si pensa l’apparato scheletrico non è affatto una struttura statica. Il tessuto osseo infatti come la pelle ed i muscoli è un tessuto vivo e si rigenera costantemente. Il nostro apparato scheletrico oltre a crescere e svilupparsi nelle diverse fasi di vita si rinnova completamente ogni 8-10 anni. Con il termine rimodellamento osseo si indica proprio tale processo che consiste nella distruzione e ricostruzione del tessuto osseo per mezzo di due cellule, le osteoblasti e le osteoclasti. Le osteoclasti distruggono porzioni di osso “vecchio” e/o danneggiato mentre le osteoblasti vanno a riempire queste aree ricostruendo l’osso. Normalmente le due cellule lavorano affinché vi sia un perfetto equilibrio tra i processi di distruzione e ricostruzione e ciò vuol dire mantenere un giusto livello di mineralizzazione ossea. In un paziente affetto da osteoporosi manca tale equilibrio: l’osso “nuovo” non riesce a sostituire in modo efficiente l’osso demolito ed il tessuto osseo si impoverisce sempre più. Ecco perché una semplice caduta o un minimo trauma comporta fratture spesso complesse. Si riconoscono due forme principali di osteoporosi: primitiva e secondaria. La forma primitiva è rappresentata da osteoporosi post-menopausale e senile. Si parla di forma secondaria invece quando l’osteoporosi è causata da altre patologie (disfunzioni tiroide, celiachia, artrite reumatoide), dall’uso di determinati farmaci come il cortisone o da squilibri nutrizionali (carenza di calcio e vitamina D).

Quali sono i primi sintomi dell’osteoporosi?

L’osteoporosi è una malattia asintomatica. Molti pazienti infatti non avvertono sintomi fino a quando non si verifica la frattura delle ossa. C’è da dire però che sono stati individuati alcuni campanelli d’allarme che se non sottovalutati possono portare ad una diagnosi precoce. I principali sono i seguenti:

  • mal di schiena
  • perdita di altezza
  • perdita di un dente
  • postura incurvata
  • frattura ossea

Nella fase avanzata della malattia si verificano come anticipato le fratture da fragilità ossea spesso associate a dolore acuto. L’osteoporosi colpisce più frequentemente la colonna vertebrale, le ossa lunghe come braccia e gambe, il femore, l’anca ed il polso e l’omero. Oltre a guarire più lentamente c’è da sottolineare che alcune fratture possono comportare deformità quando sono ad esempio coinvolte una o più vertebre o invalidità parziale/totale nel caso di fratture al femore o all’anca.

Come si diagnostica l’osteoporosi?

L’esame diagnostico principale per l’osteoporosi è la MOC ossia mineralometria ossea computerizzata. Si tratta di un esame semplice ed indolore attraverso il quale si ottiene la stima della densità minerale ossea che come visto è correlata al rischio di fratture. Se il valore della densità ossea è compreso tra +2,5 e -1 è considerato normale se tra -1 e -2,5 si parla di osteopenia mentra al di sotto del 2,5 viene diagnosticata l’osteoporosi. Per le situazioni più complesse potrebbero essere richieste anche una TAC e gli ultrasuoni. Oltre alla MOC sono importanti sia in fase diagnostica che per la prevenzione esami per stabilire i livelli di vitamina D, di calcio e quelli ormonali. Nel caso di osteoporosi secondaria è necessario sottoporsi ad altri esami ed accertamenti per individuare la patologia primaria che causa la malattia. Ecco che diventa quindi importante fare una ricerca dei migliori fisioterapisti in zona per poter diagnosticare quanto prima il problema: se ad esempio vivi a Roma consulta l'elenco dei fisioterapisti di Roma, iscritti all'albo.

Quali sono le cure per l’osteoporosi?

Ad oggi non è possibile debellare completamente l’osteoporosi ma sono disponibili cure grazie alle quali è possibile rallentarne l’avanzamento. Le più efficaci nella terapia dell’osteoporosi sono:

  • integratori di calcio e vitamina D;
  • farmaci: anti-riassorbitivi per ridurre il riassorbimento osseo (bifosfonati in particolare), agenti anabolici per stimolare la formazione di osso nuovo, agenti con doppio meccanismo (indeboliscono il riassorbimento osseo e stimolano la neoformazione ossea);
  • fisioterapia: esercizi di resistenza per aumentare la densità ossea grazie ai quali si riducono notevolmente il rischio di cadute e fratture;

La fisioterapia è importante anche per il trattamento delle fratture non soltanto per recuperare la funzionalità dell’articolazione interessata ma anche per alleviare il dolore e favorire la guarigione.

Laserterapia, tecarterapia e magnetoterapia sono i trattamenti più efficaci in questi casi.

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