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Bressan - Marin Fisioterapia

Fisioterapista

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  • Trieste

informazioni su di me

presentazione

Martina Marin: FISIOTERAPISTA ESPERTA IN ESERCIZIO TERAPEUTICO E TERAPIA MANUALE


Mi sono laureata con lode in fisioterapia all'Università degli Studi di Trieste. Sin da subito mi sono dedicata all'attività in libera professione presso uno dei più grossi centri di fisioterapia e riabilitazione del panorama triestino e frequentato numerosi corsi di perfezionamento (Kinesio- Tape, Pilates terapeutico, terapia manuale secondo il Mulligan Concept, terapia manuale nelle cefalee cervicogeniche e muscolo-tensive, terapia manuale dei trigger point miofasciali e altri). Attualmente mi sto specializzando presso il Master di Terapia Manuale e Riabilitazione Muscolo-Scheletrica dell'Università degli Studi di Padova.

Mi interesso soprattutto di esercizio terapeutico e funzionale, impostando piani di trattamento personalizzati sulla base delle più recenti evidenze scientifiche. Gestisco inoltre la parte di fisioterapia domiciliare e i corsi di ginnastica posturale e di Pilates terapeutico.

La passione per l'attività fisica mi accompagna da molti anni e, con regolarità, pratico allenamento a corpo libero e con i pesi, Pilates e da qualche anno il windsurf. Questo mi incentiva ancor più a trasmettere ai miei pazienti la giusta motivazione per muoversi poichè è dimostrato che il movimento e l'esercizio terapeutico siano gli unici elementi INDISPENSABILI per guarire e prevenire i problemi di natura muscolo-scheletrica e per garantire il benessere psico-fisico.

Iscritta all'albo dei fisioterapisti di Trieste-Goriza-Udine-Pordenone - N. 119

Pier Alberto Bressan: FISIOTERAPISTA ESPERTO IN TERAPIA MANUALE E POSTUROLOGIA


Mi sono laureato in fisioterapia nel 2012 presso l'Università degli Studi di Ferrara. Ho conseguito i Master di I livello in "Posturologia clinica" presso l'Università degli Studi di Pisa e in Terapia Manuale Ortopedica / "Riabilitazione dei disordini muscoloscheletrici" presso l'Università degli Studi di Genova.

Sin dalla laurea ho collaborato con numerosi Centri di fisioterapia in Veneto, e - nel 2015 - ho aperto il mio Studio a Cologna Veneta (VR) che gestisco tutt'ora insieme all'attività di libero professionista qui a Trieste.

Ho collaborato con l'Associazione Scientifica "Kinesòphia - ricerca, educazione e cura degli organi di movimento" di Ferrara, occupandomi di Ricerca Scientifica in ambito riabilitativo; ho inoltre contribuito alla realizzazione del progetto "WEHMIX (WEarable Human Machine Interaction user eXperience for healtcare)" per lo sviluppo di soluzioni digitali innovative a supporto di percorsi di benessere e prevenzione.

Esperto in Terapia Manuale ed Esercizio Terapeutico in ottica Posturale, mi interesso in particolare di Riabilitazione del Complesso Cervico-Temporo-Mandibolare e Traumatologia Sportiva sulla base delle più recenti evidenze scientifiche.

Iscritto all'albo dei fisioterapisti di Trieste-Goriza-Udine-Pordenone - N. 1552

 

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Trattamenti

Terapia Manuale Ortopedica
Specializzazione della fisioterapia per il trattamento delle patologie neuro-muscolo-scheletriche, basata sul ragionamento clinico, e che utilizza approcci di trattamento altamente specifici che includono diversi tipi di tecniche manuali.

Entrambi abbiamo completato l’intero percorso del “Concetto Mulligan”, ovvero una branca della terapia manuale che consiste nel riposizionamento passivo articolare durante l’esecuzione attiva del movimento da parte del paziente. L’utilizzo di queste tecniche permette di avere risultati immediati di riduzione del dolore e di recupero del range articolare.

Esercizio Terapeutico - Chinesiterapia - Rieducazione Motoria Funzionale
Chinesiterapia è una parola di origine greca composta da "kinesis" (= movimento) e terapia, quindi letteralmente "terapia che utilizza il movimento". Questo è il fondamento di ogni trattamento fisioterapico. Il movimento può essere passivo, se il segmento è mobilizzato dal terapista, attivo-assistito e attivo, quando è il paziente da solo a eseguire il movimento. A questi principi vengono integrati gli esercizi a scopo terapeutico in modo da rendere il programma riabilitativo completo in ogni sua fase e recuperare al meglio la funzione menomata.

Riabilitazione pre e post Chirurgia o post traumatica
Dopo un intervento chirurgico (come la protesi all'anca), un trauma (come la distorsione di caviglia) o in quelle condizioni che necessitano di un periodo prolungato di immobilizzazione è particolarmente indicato un percorso riabilitativo. Questo ha lo scopo di ridurre il dolore, recuperare la mobilità e la forza del segmento interessato e re-inserire la sua funzionalità all'interno del gesto motorio complesso. La riabilitazione, è indicata anche prima di un intervento chirurgico al fine di arrivare all'operazione con la miglior funzionalità possibile e facilitare così il recupero post- operatorio.

Riabilitazione Neurologica
Nel caso di patologie neurologiche del Sistema Nervoso (sia Centrale, come l'ictus, che Periferico come la neuropatia periferica) è indispensabile inserire, all'interno di un programma multidisciplinare, anche la riabilitazione. La riabilitazione neurologica ha lo scopo di recuperare, nel miglior modo possibile, la massima funzionalità motoria e cognitiva in quanto, la patologia neurologica, spesso priva la persona della sua autonomia. Nel caso in cui non sia possibile un recupero completo, sarà di primaria importanza trovare delle strategie per utilizzare al meglio le capacità motorie residue e superare le difficoltà.

Rieducazione Posturale Individuale
La rieducazione posturale consiste in una serie di esercizi e di posture specifiche, atti a riequilibrare le tensioni muscolari che, nel tempo, possono causare dolore e/o errati compensi. Tramite un lavoro globale sul corpo si agisce sulle zone più rigide e retratte per favorirne l’allungamento e la mobilità e sul rinforzo della muscolatura tonica posturale. È particolarmente indicata in quei soggetti che presentano paramorfismi corporei dovuti a atteggiamenti posturali scorretti (iperlordosi, ipercifosi, dorso piatto, scoliosi) o nelle persone che soffrono o hanno sofferto di problemi alla colonna vertebrale (lombalgia, dorsalgia).

Kinesio Taping e Bendaggio Funzionale
Il taping consiste nell’applicazione di cerotti specifici che possono essere elastici (Kinesio – tape) o rigidi. Il loro utilizzo serve:

  • come integrazione al trattamento manuale e all’esercizio terapeutico;
  • per mantenere i risultati raggiunti e favorire l’esito positivo della terapia;
  • per favorire il ritorno precoce all’attività e allo sport;
  • per prevenire infortuni durante l’esecuzione del gesto motorio e/o sportivo.

Il Kinesio-tape sfrutta le proprietà elastiche del cerotto per avere un effetto analgesico, drenante e facilitante sull’esecuzione del movimento. Il tape rigido viene invece utilizzato per stabilizzare un’articolazione (es:bendaggio funzionale post distorsione di caviglia) o con lo scopo di riposizionamento articolare/muscolo-tendineo e di correzione dei rapporti articolari (secondo le tecniche del “Mulligan concept”).

Linfodrenaggio
Tecnica manuale che, tramite una serie di movimenti ritmici delle mani, mira a favorire il ritorno circolatorio dei liquidi dalla periferia al centro del corpo. E’ indicata in situazioni di edema e gonfiore che possono essere causati da molteplici situazioni: esiti di interventi chirurgici, sedentarietà, esiti post- traumatici.

Trattamento delle cicatrici
Sovente può capitare che le cicatrici chirurgiche possano diventare patologiche. Se non trattate infatti, ed in soggetti predisposti, si può incorrere in disturbi di cicatrici ipertrofiche, retraenti o cheloidee. Queste situazioni perturbano l’organismo e possono portare a veri e propri squilibri posturali, linfatici, metabolici e a disturbi del movimento (in quanto una cicatrice adesa ai tessuti sottostanti e poco mobile limita l’esecuzione del movimento stesso). Tramite il trattamento precoce della cicatrice è possibile prevenire tali problematiche e favorire il fisiologico recupero corporeo.

Trattamenti preventivi
La prevenzione è fondamentale per evitare possibili problemi muscolo-articolari futuri. Tramite l'apprendimento di alcuni esercizi specifici di mobilità o rinforzo (sempre scelti sulla base dell'individualità della persona), svolti parallelamente a un'attività fisica costante è possibile rendersi autonomi nella gestione del proprio problema. Questo è il nostro obiettivo principale: rendere il paziente "responsabile" del proprio corpo e non-dipendente da terapie mediche/fisioterapiche.

Fixsit
FixSit è un’ortesi personalizzabile su ogni paziente da un fisioterapista abilitato con lo scopo di aiutare tutti coloro che passano molte ore seduti. Grazie a questo sistema è possibile:

  • prevenire l’insorgenza di disordini posturali dati dal modo di stare seduti, che spesso sono la causa di lombalgie, cervicalgie, dorsalgie e atteggiamenti scoliotici;
  • correggere in maniera semplice e non invasiva, le problematiche derivanti da una scorretta postura seduta, semplicemente stando seduti.

L’azione è analoga a quella di un plantare per i piedi: il suo utilizzo costante aiuterà a prevenire dolori muscolari grazie all’azione correttiva immediata che porterà a un altrettanto immediato benessere.

Trattamenti a domicilio
Per svariati motivi può capitare di non riuscire a raggiungere lo studio; basti pensare a gravi patologie neurologiche come la sclerosi multipla, il m. di Parkinson, l'ictus o anche semplicemente dopo una frattura o una lombalgia acuta che impedisce di camminare. Per questo motivo, vi è la possibilità di eseguire il trattamento riabilitativo al proprio domicilio. Uno dei vantaggi della terapia domiciliare è la contestualizzazione del paziente nel proprio ambiente domestico, avendo quindi la possibilità di valutare, insieme, le possibili difficoltà nelle attività di tutti i giorni e/o la presenza di barriere architettoniche.

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Disturbi trattati

Artrosi
È una patologia cronica e degenerativa che colpisce le articolazioni. L'artrosi può interessare ogni articolazione del corpo portando ai più comuni quadri di:

  • cervicoartosi (se colpisce la zona cervicale);
  • rizoartosi (se colpisce l'articolazione trapezio-metacarpale del pollice);
  • gonartosi(se colpisce il ginocchio);
  • spondiloartosi (se colpisce le vertebre);
  • coxartrosi (se colpisce l'anca)

Il sintomo principale è il dolore, nonché la perdita del normale movimento articolare. Nei casi più gravi può portare a deformità articolare. Non esiste alcun farmaco in grado di bloccare completamente la degenerazione articolare e l'obiettivo del trattamento diventa quindi preservare al meglio la funzionalità motoria e articolare e ridurre il dolore.

Cefalea tensiva e Cervicogenica (mal di testa)
Questi due tipi di mal di testa sono entrambi imputabili a strutture cranio-cervicali. In particolare, la cefalea tensiva è causata principalmente dalla componente muscolare mentre quella cervicogenica è maggiormente dovuta a disfunzioni nel movimento delle prime due vertebre cervicali (atlante ed epistrofeo). Spesso questi due tipi di cefalea coesistono.

In questi casi, il paziente riferisce un dolore che si diparte dal collo, dalle spalle o dalla base del cranio con localizzazione varia (area occipitale, temporale, oculare), che può interessare un solo emilato della testa( comunemente nella cefalea cervicogenica) o entrambi (di solito in quella mio-tensiva). Possono presentarsi anche sintomi associati come lacrimazione, disturbi visivi, disturbi dell'equilibrio ed alle volte anche nausea e vomito (nella cefalea cervicogenica).

La terapia manuale e l'esercizio terapeutico, possono essere di grande aiuto nella risoluzione dei sintomi, associando la correzione degli atteggiamenti posturali,dei movimenti e delle posizioni che possono contribuire alla comparsa del disturbo.

Cervicalgia e Cervicobrachialgia
Il termine cervicalgia indica la presenza di un dolore al rachide cervicale, mono o bi-laterale e che può estendersi fino alle spalle o causare cefalea. Può insorgere come "torcicollo acuto", dopo il mantenimento di posizioni prolungate o presentarsi in forma ricorrente e nei casi peggiori in forma cronica. Nel caso in cui il dolore si irradi anche all'arto superiore, si parla di cervicobrachialgia. In quest'ultimo caso, è importante valutare se il dolore sia dovuto alla presenza di ernie cervicali o altre condizioni che possano interessare le radici nervose; in tale condizione, il dolore seguirà un andamento specifico lungo l'arto superiore e potranno essere presenti anche ulteriori sintomi come il deficit di forza e disturbi della sensibilità (come diminuzione della sensibilità e/o formicolii).

Nella maggioranza dei casi tuttavia, la cervicalgia, con o senza irradiazione lungo il braccio, è causata da fattori articolari e/o mio-fasciali. Diventa quindi di fondamentale importanza, prima di tutto, prevenire questi episodi: l'attività fisica costante e degli esercizi specifici atti al rinforzo della muscolatura cervicale sono in grado di aiutare il soggetto nella gestione dei propri sintomi. Nel caso di tensioni mio-fasciali e contratture, sarà inoltre di particolare rilevanza agire tramite la terapia manuale. E' invece sconsigliata, anche in caso di dolore, l'immobilità, che non fa altro che perpetuare i sintomi e rende più difficile la guarigione.

Disfuzioni Cranio-Cervico-Mandibolari

L'ATM (Articolazione Temporo-Mandibolare) è l'Articolazione della bocca, composta dalla mandibola e dall'osso temporale del cranio (uno per lato). Fa parte del sistema deputato alla masticazione e alla parola ed è quindi una delle articolazioni più in movimento durante la giornata.

Spesso può essere responsabile di dolore mandibolare e disfunzione masticatoria oltre che essere coinvolta in altre problematiche cranio-cervicali.

I sintomi più spesso correlabili ad un problema a questo livello includono:

  • disfunzioni masticatorie con o senza dolore
  • click mandibolari
  • problemi di occlusione dentaria
  • blocchi articolari
  • dolore localizzato, al viso o alle orecchie
  • dolore cervicale
  • mal di testa
  • bruxismo

La Riabilitazione del complesso Cranio- Cervico- Mandibolare consiste in un intervento terapeutico, attuato da un Fisioterapista Specializzato, con lo scopo di rieducare il corretto movimento mandibolare e risolvere il dolore correlato alla disfunzione.

La Riabilitazione, è svolta con Tecniche Manuali sia intra che extra-buccali, muscolari ed articolari, affiancate da esercizi specifici che potranno essere svolti anche autonomamente. Lo scopo è quello di Ri-educare il movimento della mandibola, rilassare la muscolatura contratta e Ri-allenare i muscoli alla loro funzione.

Tutto ciò è inserito all'interno di una Visione più ampia, dove il Fisioterapista valuterà anche la presenza di problemi correlati, cervicali innanzitutto, o ad altri distretti corporei in stretta collaborazione anche con il Medico Dentista o Gnatologo.

Dorsalgia
Il termine dorsalgia indica un dolore al dorso, ovvero quella zona della colonna vertebrale a cui sono collegate le costole e che è compresa tra la base del collo e la parte bassa della schiena. Può essere causato da molteplici condizioni come:

  • vizi posturali che portano a un'accentuazione della cifosi toracica (ipercifosi);
  • dorso piatto, cioè una riduzione della fisiologica cifosi toracica;
  • patologia di spalla sottostante;
  • problemi alla colonna cervicale o lombare;
  • problemi viscerali;
  • insufficienza o inefficienza della muscolatura scapolare e di quella tonica posturale;
  • contratture muscolari.

Epicondilite e Epitrocleite
Entrambe queste condizioni indicano la presenza di un dolore localizzato al gomito e che può estendersi lungo l'avambraccio e le dita, interessandone rispettivamente la parte dorsale (epicondilite) e palmare (epitrocleite).

Sono considerate due patologie da "sovraccarico", cioè dovute ad uso sproporzionato della muscolatura preposta al movimento di gomito, dita e polso. Si presentano quindi, in quei soggetti che svolgono mansioni manuali ripetitive (idraulici, muratori, operai, gelatai) e non necessariamente di forza (soggetti che utilizzano ripetutamente il mouse del computer) e nelle persone che praticano alcuni tipi di sport come il tennis ed il golf.

In questi casi, il trattamento riabilitativo agisce per ridurre il dolore e ricondizionare la muscolatura al movimento specifico. Potrà essere d'ulteriore aiuto anche l'utilizzo di tutori di scarico.

Fascite Plantare (e Speroni Calcaneari)
La fascite plantare è una patologia che interessa la "fascia plantare" del piede, ovvero una struttura aponeurotica che decorre dal calcagno ai metatarsi e che ha la funzione principale di sostegno dell'arco plantare. E' la causa più comune di tallonite e si manifesta come un dolore sotto al tallone che talvolta può interessare anche la pianta del piede. E' frequente tra gli sportivi, soprattutto in quelle discipline che prevedono la corsa su terreni duri, ma può presentarsi anche in soggetti il cui lavoro costringe a stare in piedi molte ore o che utilizzano scarpe con suola piatta e rigide (per esempio le scarpe anti-infortunistiche). I sintomi si presentano al mattino appena svegli, con i primi passi dopo essere stati seduti a lungo oppure a seguito di camminate o attività sportiva. Anche un cambio di calzature può far comparire improvvisamente i sintomi.

Lo sperone calcaneare può esserne una causa. Si tratta di un'esostosi ossea, ovvero una neo-formazione di osso in corrispondenza del calcagno. Spesso può rimanere asintomatico ma, se doloroso, rende invalidante la stazione eretta e la deambulazione.

Tecniche di terapia manuale e l'esercizio terapeutico, unitamente a un periodo iniziale di scarico e riposo, possono portare alla risoluzione del problema. Parallelamente, verranno valutate le calzature in uso e le attività che possono essere scatenanti per l'insorgenza dei sintomi.

Fratture
Il trattamento riabilitativo risulta indispensabile in caso di esiti di frattura, sia che essa sia stata trattata in maniera conservativa (tramite gesso o immobilizzazione), sia in maniera chirurgica (tramite osteosintesi, viti o cerchiaggio). Lo scopo del trattamento sarà la precoce mobilizzazione del segmento interessato ed il graduale ripristino della funzione motoria, al fine di garantire il miglior recupero possibile e prevenire la possibile rigidità post-immobilizzazione.

Lombalgia e Lombosciatalgia / Lombocruralgia
Il termine lombalgia indica la presenza di dolore al segmento lombare della colonna vertebrale, che può essere localizzato da un solo lato, bilateralmente ed arrivare fino alla/e natiche. Nel caso in cui il disturbo scenda lungo l'arto inferiore si parlerà rispettivamente di lombosciatalgia (la cosiddetta "sciatica", quando vengono interessate le radici nervose L5-S1 ed il dolore è postero -laterale) o lombocruralgia (quando sono interessate le radici L2-L4 ed il dolore è postero mediale).

Come nel caso della cervicobrachialgia, i disturbi irradiati possono essere causati da fenomeni compressivi a livello delle radici nervose (come un'ernia lombare) ma, nella maggior parte dei casi, il problema è attribuibile a cause muscolo-articolari.

Oltre a queste, esistono ulteriori molteplici cause che possono essere causali nella comparsa di lombalgia, con o senza irradiazione lungo l'arto inferiore. Per citarne solo alcune:

  • vizi posturali (come l'iperlordosi);
  • spondilolisi/ spondilolistesi;
  • stenosi lombare;
  • crolli vertebrali;
  • concomitanti problemi al rachide cervicale e/o dorsale;
  • concomitanti problemi all'anca, ginocchio o piede;
  • articolazione sacro-iliaca.

Nel caso di lombalgia, sarà di fondamentale importanza valutare la causa del mal di schiena ed agire di conseguenza tramite un trattamento riabilitativo completo che ponga la persona in grado di auto-gestire il proprio problema.

Lussazione
La lussazione è la perdita dei normali rapporti tra le superfici articolari di un'articolazione; può essere completa, se la perdita è totale, o incompleta (sublussazione) se la perdita è parziale. Potenzialmente, ogni articolazione può essere soggetta a lussazione ma la più frequente risulta essere quella di spalla (circa il 50%).

Solitamente, l'eziologia è traumatica per caduta diretta o per traumi indiretti che comportino un movimento abnorme al di fuori del normale range articolare. Sono particolarmente vulnerabili a lussazioni i soggetti che, per cause congenite o acquisite (per esempio nel post-gravidanza), soffrono di lassità legamentosa (una condizione per la quale i legamenti hanno una tensione minore del normale).

Le lussazioni recenti devono essere ridotte da personale medico e ciò può essere fatto manualmente (tramite manovre specifiche effettuate direttamente al pronto soccorso) o, nei casi più gravi, chirurgicamente tramite lo sblocco in narcosi. In entrambi i casi, successivamente sarà applicato un tutore di posizionamento per mantenere la riduzione raggiunta.

Il principale problema in esiti di lussazione, oltre alla perdita del movimento e la rigidità post- immobilizzazione, è che in molti casi tende a recidivare (il paziente spesso impara a riposizionare l'articolazione autonomamente), causando una notevole instabilità. Per questo motivo, è di fondamentale importanza iniziare un protocollo riabilitativo precoce volto al recupero dell'articolarità ma soprattutto della stabilità muscolare.

Neuropatie da Intrappolamento (Sindorme del Tunnel Carpale)
Sono patologie causate, solitamente, dalla compressione di un nervo periferico in particolari canali fra ossa e legamenti o all'interno di articolazioni. Le più comuni sono:

  • sindrome del tunnel carpale, a livello del polso;
  • sindrome del canale di Guyon, a livello del polso;
  • sindrome del tunnel cubitale, a livello del gomito;
  • sindrome del tunnel tarsale, a livello della caviglia;
  • sindrome dello stretto toracico, a livello di uno spazio delimitato da clavicola, prima costola e muscoli scaleni, succlavio e piccolo pettorale;

In tali condizioni, il paziente avverte dolore e disturbi sensitivi (quali formicolio e intorpidimento) e nei casi più avanzati perdita di forza nel territorio di distribuzione del nervo interessato (dita e mano o piede).

Il trattamento riabilitativo, da effettuarsi precocemente, ha come obiettivi il recupero della funzione menomata e la riduzione dei disturbi associati. Nei casi più gravi è invece necessario procedere all'intervento chirurgico di liberazione del nervo a cui seguirà un periodo di riabilitazione per il totale recupero della componente motoria e sensitiva.

Patologie della Spalla (CONFLITTO SOTTO-ACROMIALE O TENDINOPATIE CUFFIA DEI ROTATORI)
Il dolore alla spalla, è una condizione estremamente diffusa tra la popolazione. Può interessare persone di ogni età e colpisce sopratutto quei soggetti che, per motivi lavorativi e/o sportivi, effettuano movimenti ripetitivi con l'arto superiore, in particolare al di sopra della testa.

Il dolore può avere diverse localizzazioni e si presenta con maggior frequenza anteriormente alla spalla scendendo anche lungo il braccio. Il paziente, oltre al dolore, presenta anche una perdita del normale movimento della spalla, con una notevole difficoltà nell'esecuzione dei gesti della normale vita quotidiana (allacciarsi il reggiseno, vestirsi, prendere un oggetto su una mensola alta). Esistono molteplici cause da attribuire al problema ma tutte riconducono ad un deficit di movimento scapolo-omerale e a un'alterazione della normale bio-meccanica articolare.

Per questo motivo, è di fondamentale importanza intraprendere un periodo di riabilitazione volto alla letterale "rieducazione" del movimento perso e al rinforzo della muscolatura stabilizzatrice del complesso della spalla.

Patologie dell'Anca e Coxalgia
Il termine coxalgia indica la presenza di dolore all'anca, che può irradiarsi lungo la parte antero-mediale della coscia fino al ginocchio, in sede inguinale, glutea e lombare. Esistono molteplici cause di dolore all'anca, di cui le più comuni risultano essere:

  • artrosi dell'anca (coxartrosi);
  • conflitto femoro-acetabolare (FAI);
  • dolori di origine mio-fasciale;
  • borsite trocanterica;
  • patologie reumatiche;
  • esiti di protesi;

La patologia a carico dell'anca, rende difficoltose le attività come il camminare, correre e fare le scale. Spesso il soggetto presenta zoppia per l'impossibilità di dare peso sull'arto inferiore.

Il trattamento riabilitativo, in questi casi, ha l'obiettivo di recuperare la funzionalità dell'anca ed eliminare il dolore: si effettuano diverse tecniche di terapia manuale e mobilizzazione articolare per recuperare il corretto movimento articolare e, tramite l'esercizio terapeutico, si migliora il reclutamento muscolare, il controllo motorio e la capacità di equilibrio.

Patologie del Ginocchio e Gonalgia
"Gonalgia", è il termine generico con cui si indica la presenza di dolore al ginocchio. In caso di patologia del ginocchio, oltre al dolore, il soggetto può presentare gonfiore, scrosci articolari, blocco articolare con impossibilità all'estensione completa, difficoltà nei movimenti, sensazione di instabilità, difficoltà al carico e alla deambulazione. Le cause possono essere molteplici, sia di natura degenerativa che traumatica, tra le più frequenti:

  • artrosi (gonartrosi);
  • presenza di deformità articolari (valgismo/varismo);
  • sindrome femoro-rotulea;
  • traumi distorsivi con interessamento dei legamenti crociati e/o collaterali e dei menischi;
  • meniscopatie;
  • fratture/lussazioni di rotula;
  • tendinopatie e dolori di origine mio-fasciale (tendine rotuleo, zampa d'oca, bandelletta ileo- tibiale).

Gli obiettivi del trattamento riabilitativo in caso di patologia del ginocchio saranno, primariamente, la riduzione del dolore, del gonfiore e/o del blocco meccanico (se presente); una volta ridotta la sintomatologia algica, si procederà alla rieducazione al movimento e al carico tramite l'esercizio terapeutico.

Patologie della Caviglia
Come tutte le articolazioni, anche la caviglia può andare incontro a patologie di tipo degenerativo o traumatico:

  • artrosi;
  • tendinopatie (come quella al tendine d'Achille);
  • conflitto tibio-astragalico ("impingment");
  • distorsioni con interessamento legamentoso;
  • fratture e lussazioni (più rare);
  • dolori conseguenti a varismo o valgismo di caviglia, piede cavo o piede piatto;

In base alla causa del problema, sarà di primaria importanza valutare i deficit che ne derivano (dolore, perdita del movimento, instabilità, difficoltà al carico). La caviglia è un'articolazione complessa, che collabora in maniera sinergica con l'intero arto inferiore per garantire la stazione eretta; il trattamento riabilitativo perciò, sarà basato sulla rieducazione della funzione della caviglia all'interno del gesto motorio complesso che permette al soggetto di stare in piedi, camminare e correre.

Patologie Neurologiche
Per patologia neurologica si intende una malattia che interessa il Sistema Nervoso, sia Centrale che Periferico. Le cause sono numerose e possono essere sia congenite, come nel caso della Paralisi Cerebrale Infantile o acquisite se compaiono in età adulta, come nel caso del m. di Parkinson, l’ictus cerebrale o cerebellare o traumi che comportano lesioni del midollo spinale. A seconda della patologia i sintomi saranno diversi ma, generalmente, la sintomatologia neurologica comprende:

  • difficoltà nel movimento e/o paresi;
  • disturbi della sensibilità come formicolio o diminuzione / perdita della sensibilità;
  • disturbi dell’equilibrio;
  • tremore;
  • alterazione nella coordinazione dei movimenti;
  • deficit nelle funzioni cognitive superiori come la memoria e l’attenzione;
  • difficoltà nel linguaggio.

La riabilitazione neurologica, è volta al recupero di funzionalità perse a causa del danno creato al Sistema Nervoso, al fine di recuperare un’autonomia parziale o totale nelle attività della vita quotidiana. In caso di deficit di movimento importanti, sarà inoltre di fondamentale importanza la valutazione sull’eventuale uso di ausili come deambulatori o carrozzine e l’abbattimento delle barriere architettoniche al domicilio del soggetto.

Patologie Reumatiche
Le patologie reumatiche sono malattie che colpiscono soprattutto le articolazioni, le ossa e i muscoli ma alle volte possono interessare anche gli organi interni portando a della complicanze serie. Possono essere:

  • degenerative, come l’artrosi, la più diffusa;
  • infiammatorie, come le varie forme di artriti (per esempio l’artrite reumatoide);
  • dismetaboliche, come la gotta;

Un carattere che accomuna alcune patologie reumatiche è il fatto di essere auto-immuni: il corpo inizia a produrre anti-corpi verso se stesso portando ad uno stato infiammatorio costante che, a lungo andare, può condurre a vera e propria disabilità.

In questi casi, è di primaria importanza una diagnosi precoce, in modo da iniziare il trattamento farmacologico il prima possibile. La riabilitazione, affianca la terapia farmacologica ed ha l’obiettivo di far acquisire i comportamenti necessari per ottimizzare la funzione fisica.

Protesi
Le protesi possono essere suddivise in due grandi categorie:

  • endo-protesi (protesi interne): sono dispositivi ortopedici atti a sostituire una parte o tutta l'articolazione al fine di recuperarne la funzionalità; gli interventi più comuni sono quelli di protesizzazione di anca o ginocchio, solitamente per casi di artrosi importanti. La riabilitazione post-intervento è una fase molto importante e delicata i cui obiettivi saranno il recupero articolare e la rieducazione alle attività funzionali anche tramite una serie di esercizi da eseguire con costanza autonomamente al proprio domicilio.
  • eso-protesi (protesi esterne): sono dispositivi ortopedici atti a sostituire, interamente o in parte, un arto amputato. Negli ultimi anni, il mondo delle protesi esterne ha subito una rapida evoluzione, permettendo, una vera e propria integrazione del dispositivo alla funzionalità corporea. Il ruolo della riabilitazione in questi casi, è cruciale; a seguito di un'amputazione infatti, il corpo non perde soltanto la componente motoria ma viene deprivato anche di una parte del corpo deputata alla percezione della sensibilità e della propriocezione. Sarà di primaria importanza integrare l'utilizzo della protesi in un nuovo schema cognitivo e motorio, al fine di poter utilizzare al meglio le capacità residue e poter riprendere la miglior funzionalità possibile.
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motto

“Il dottore del futuro non prescriverà medicine, bensì motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta ed alla causa e prevenzione della malattia”. Thomas Alva Edison
Numero di iscrizione Albo:-Dott.Ft. Martina Marin iscritta all'albo dei Fisioterapisti di Trieste-Gorizia-Udine-Pordenone n.119

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aree di competenza

  • Riabilitazione Ortopedica
  • Riabilitazione ATM
  • Posturologia
  • Lombalgia
  • Cervicalgia
  • Scoliosi
  • Artrite reumatoide
  • Contratture, stiramenti e strappi muscolari
  • Artrosi
  • Rizoartrosi
  • Gonartrosi
  • Colpo di Frusta
  • Emicranie e Acufeni
  • Cervicobrachialgia
  • Cefalee
  • Riabilitazione post-operatoria
  • Trattamento Spalla chirurgica e conservativa
  • Frozen Shoulder
  • Lesioni del menisco
  • Artrosi della spalla
  • Riabilitazione post fratture
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